Coppia: Fondersi o Condividere?
Molto spesso capita di porsi molti domande sul funzionamento della coppia e su quali sono gli errori che tendiamo a commettere. Uno degli errori che tendiamo a compiere quando si è legati ad un’altra persona è quello di “fondersi” con l’altro e creare un tutt’uno. In tal modo si crea, o è molto facile che si provochi, confusione.
Il verbo “confondere” deriva dal latino cum-fùndere parola che si compone di con (=cum) insieme e fondere (=fùndere) che significa sciogliere, nonché rompere, disordinare. Questo comporta che non si comprenda più dove finisca uno ed inizi l’altro, di conseguenza è facile arrivare a compiere degli errori. Non si lascia all’altro il proprio spazio, la propria autonomia, e dunque non si lascia l’altro libero di esprimere la sua identità, la quale viene facilmente repressa ed oscurata. Qualunque cosa l’altro faccia “di diverso” viene percepita come una minaccia al rapporto di coppia o come una mancanza di rispetto nei propri confronti. Si ingigantiscono dinamiche e si sfocia in conflitti.
L’amore lascia posto alla libertà; non solo le lascia posto, la rafforza.
Qualunque cosa distrugga la libertà non è amore.
Deve trattarsi di altro, perchè amore e libertà vanno a braccetto, sono due ali dello stesso gabbiano. Osho
E’ importante invece saper alternare momenti di intimità con l’altro e momenti di autonomia. Fare questo aiuta la coppia ad avere maggiore consapevolezza su chi è l’altro e cosa rappresenta. Aiuta ad evitare, soprattutto in situazioni di conflitto, di diventare aggressivi con l’altro. Quello che è importante fare quando si instaura una relazione è imparare a condividere.
La parola stessa spiega il concetto: con-divisione ossia mantenere la propria individualità, essere se stessi, ma insieme all’altro.
Ciò consente di vivere l’altro senza abbandonare se stessi, i propri bisogni e le proprie aspirazione. La realizzazione individuale è fondamentale a creare un legame sereno perché quando si è appagati non si proiettano nell’altro le proprie insoddisfazioni e le aspirazioni mai realizzate. Andare di pari passo non vuol dire fare le stesse cose, allo stesso modo. La diversità è un valore aggiunto nella coppia, non una minaccia. Aiuta a trovare soluzioni differenti allo stesso problema ed è importante perché rende entrambi partecipi e protagonisti nelle scelte di vita. In questo modo si collabora e si costruisce insieme il progetto di vita.
Ciò che conta è camminare parallelamente verso la meta comune senza sottomissioni o subordinazioni.
Quando si sceglie di stare insieme, ci si deve chiedere se e in che modo l’altro può essere utile al proprio percorso di vita. L’amore è fondamentale in una relazione, ne è l’origine e la radice, ma vi devono essere altri elementi che concorrono, affinché tale legame resti stabile anche nei cosiddetti momenti di crisi.
Quando la chimica si attenua e l’amore svanisce, cosa rimane in un rapporto affinché questo continui ad essere tale?
Certamente la stima della persona che abbiamo accanto, la partecipazione comune ad un progetto di vita iniziato insieme, il riconoscere l’altro quale solido e valido punto di riferimento per i propri figli, come un esempio da seguire ed imitare. E’ importante a volte guardarsi indietro e ricordarsi i motivi per i quali ci si era scelti ed innamorati dell’altro, essere fieri di dove insieme si è riusciti ad arrivare raggiungendo la consapevolezza che un legame senza discussioni non è sincero; essere fiduciosi che dopo un periodo di incomprensioni arriva, sempre un periodo di intesa.
Tutto si alterna:Alba e tramonto, quiete e tempesta, inverno ed estate e se ciò accade in natura, perché non dovrebbe accadere a noi stessi e ai nostri rapporti?
Nel momento in cui un rapporto decolla, ci si sente totalmente appagati dall’altro. Si è sicuri di aver trovato “l’anima gemella” e il partner è idealizzato. Quando una persona idealizza il suo compagno, o la sua compagna, fa un significativo investimento sulla relazione che ha con lui/lei. Quando, nel tempo, queste persone si accorgono dei difetti del/della partner, cercano di concentrarsi piuttosto sui suoi punti di forza, minimizzando gli aspetti negativi. Questo significa che non è assolutamente vero che idealizzare una persona significhi necessariamente provare poi delle delusioni. A lungo andare però è molto probabile che la chimica iniziale svigorisca. Quando ciò accade, ci si trova in una fase in cui si inizia a scindere l’ideale e il reale: siamo meno offuscati dalla passione e con maggiore razionalità notiamo i cosiddetti “difetti” della persona al nostro fianco. L’altro non è più visto come l’uomo/donna perfetta e si manifestano le prime crisi depressive causate da una improvvisa difficoltà di gestione della rabbia, scatenata dalla scoperta dell’altro diverso. Il conflitto in questi momenti è centrale, talvolta è l’elemento caratterizzante la relazione. Questa situazione molto spesso viene letta come una minaccia, ma tutto cambia prospettiva se si crede che proprio questo è il punto di partenza: i momenti di crisi mettono alla prova la capacità della coppia di essere e rimanere tale.
Affrontare e soprattutto superare il conflitto riuscendo, quindi, a rimanere uniti è un successo; allontanarsi proprio quando ci sono situazioni contrastanti è invece un vero e proprio fallimento della relazione.
Quando una Relazione di coppia funziona?
Le modalità che determinano il buon andamento della coppia sono:
– Imparare ad ascoltare l’altro, cercando di comprendere il suo punto di vista, specialmente quando
è molto diverso dal proprio
– Lasciare le porte aperte al dialogo e comunicare
– Quando si riconosce nell’altro lo stesso impegno nel realizzare il progetto di vita
– Avere cura del rapporto e alimentare la fantasia e stimolare il nuovo
– Confrontarsi rendendo l’altro partecipe delle decisioni da prendere
– Non trascurare momenti di pura spensieratezza, di divertimento, di gioco
– Lasciare spazio alla persona, ai suoi hobby ed interessi, senza denigrare o considerarli una perdita
di tempo
– Non colpevolizzare: quando si attribuisce la colpa all’altro, si esclude automaticamente sé stessi
da ogni tipo di responsabilità dell’accaduto. E’ rilevante vedere insieme dove si è sbagliato più che
cercare chi ha commesso l’errore
– Rispettare i momenti meno sereni della persona che si ha al fianco, sostenendola
-Quando il sesso smette di essere routine e diventa “narrazione”: e cioè avere l’inventiva di
partecipare ogni volta ad una specie di storia, di racconto.
Quando una Relazione di coppia non funziona?
Generalmente quando una coppia non funziona , presenta una o più delle seguenti caratteristiche:
-Quando manca la sincerità: una persona disonesta non creerà mai rapporti stabili e duraturi in
quanto il suo essere, mina la possibilità di creare un rapporto di affidabilità. Essere sinceri è la base
per costruire un rapporto di fiducia, la quale a sua volta è un elemento fondamentale per un rapporto
sereno
-Quando non si hanno progetti insieme
-Se si litiga, e il litigio non è produttivo
-Se si rimprovera continuamente il partner, assumendo un ruolo direttivo più che collaborativo;
-Se non si litiga mai: generalmente, si pensa che le coppie che non discutono mai siano le depositarie del rapporto perfetto, ma quasi sempre è vero il contrario. Discutere nel modo sbagliato, magari denigrando l’altro, può avere effetti devastanti. E’ fondamentale non spostare la discussione sul piano personale; ad esempio insultando chi si ha davanti: difficilmente un’offesa pesante viene dimenticata Delle volte non serve continuare a rivendicare i propri punti di vista: quando entrambi credono di aver ragione, raggiungere un accordo è cosa molto improbabile. Nessuno dei due è pronto a scendere a compromessi e si rimane passivamente sulle proprie posizioni
-Quando ci si sente trascurati o si trascura l’altro mettendo costantemente in primo piano altri
elementi, uno tra tutti, il lavoro
-Quando si ride poco o non si esce mai insieme per il gusto di fare una passeggiata
-Quando si è sopraffatti dalla monotonia e routine
-Quando alcune abitudini dell’altro iniziano a diventare irritanti
-Quando ci si fida troppo o al contrario troppo poco
-Quando uno si affida troppo poco all’altro, al punto da non sentire il desiderio di lasciarsi andare e
di abbandonarsi nelle braccia di lui/lei;
-Il ritorno a casa è vissuto come un fastidio, con forti resistenze interne;
-Quando non si hanno interessi in comune, o al contrario, si hanno tutti gli interessi in comune.
-Quando la relazione è stato voluta a forza
Chiudere gli occhi di fronte alla realtà non ha senso, bisogna quindi prendere atto della diversità dell’altro ed essere consapevoli che nessun legame è perfetto in assoluto accrescendo sempre la propensione a rimanere uniti. La diversità perde così la sua connotazione di antagonismo e diventa un elemento evolutivo e di arricchimento.