Le fasi del lutto

IL LUTTO E LE SUE FASI

Il termine lutto si riferisce al processo di esperienza delle reazioni psicologiche, comportamentali, sociali e fisiche alla percezione di una perdita.

Il termine elaborazione del lutto si riferisce agli sforzi di coping, attraverso il superamento dei processi che favoriscono la serenità e il riorientamento, necessari ad adattarsi alla perdita di una persona cara. Le 3 attività di riorientamento dell’elaborazione del lutto sono relative al defunto, al dolente e al mondo esterno.

Si ha, invece, un lutto complesso, quando si è in presenza di una compromissione, una distorsione o un mancato completamento di una o più delle 6 “R” dell’elaborazione del lutto, tenuto conto del tempo trascorso dal decesso.

La perdita traumatica è lo stato di sofferenza per la perdita di una persona cara, quando il lutto per tale perdita è sopraffatto dallo stress traumatico causato dalle sue circostanze.

Il lutto non consiste solamente nel decesso o nella perdita di una persona cara. Infatti, comprende diverse altre situazioni in cui una persona è esposta a cambiamenti o perdite, come il lavoro, divorzi o separazioni, aborti, perdite economiche e di status sociale, pensionamento, trasferimento dalla propria città.

Una perdita può essere così devastante da bloccare l’accesso ai ricordi positivi e agli aspetti più importanti che abbiamo vissuto insieme alla persona che abbiamo perso. Una volta che i momenti e i ricordi più traumatici sono stati elaborati, è possibile accedere alle parti più positive.

L’affioramento dei ricordi svolge un ruolo vitale nell’adattamento alla perdita. I ricordi del defunto fungono da ponte essenziale tra il “mondo con” e il “mondo senza” la persona amata e costituiscono i mattoni fondamentali delle rappresentazioni interiori. Le rappresentazioni interiori possono essere definite come gli aspetti del sé che si identificano con la persona che abbiamo perso, gli aspetti caratteristici o i ricordi tematici suoi e gli stati emotivi legati a tali ricordi.

Per l’elaborazione del lutto è essenziale una rappresentazione interiore adattiva della persona cara.

Gli attaccamenti e i rapporti con le persone care defunte non si perdono, si trasformano. La ricerca indica che le persone, anziché distaccarsi dalla persona cara, trovano un modo di mantenere una sua rappresentazione interiore dinamica e mutevole nel tempo.

Utilizzo dell’EMDR sembra far emergere le rappresentazioni interiori esperite attraverso i ricordi e il significato a esse attribuito. I ricordi della persona cara che abbiamo perso emergono, ci fanno capire e prendere atto del significato della relazione, del suo ruolo nella nostra vita e nella nostra identità, e ci consentono di portare nel futuro la sicurezza fondamentale di aver amato e di essere stati amati da lui, di aver dato molto e di aver ricevuto, infine di aver condiviso una parte della nostra vita. Questi aspetti non si perdono, ma rimangono come una rappresentazione interiore adattiva da portare con noi. Vi sono, però, situazioni caratterizzate da rappresentazioni interiori negative tali da causare disagio. Questo si verifica nelle relazioni complicate da rabbia/ambivalenza/colpa/dipendenza/abuso. Quando tali rappresentazioni interiori suscitano disagio, i traumi, i conflitti e i ricordi negativi devono essere elaborati per portare a una risoluzione adattiva.

 

Le 6 R dell’elaborazione del lutto :

 

Il lutto, quindi, rappresenta un’esperienza soggettive e di difficile generalizzazione. Tuttavia, ogni lutto è caratterizzato da un processo di elaborazioni con diverse fasi, strettamente connesse tra loro e di durata variabile. Non esiste un tempo esatto e universale per quantificare il processo di elaborazione. Alcune ricerche hanno identificato determinati periodi temporali che sono considerati “fisiologici” del lutto. Viene considerato normale uno stato depressivo, conseguente al lutto, della durata di circa 12-15 mesi. Se tale stato depressivo si prolunga per anni, non è più considerato come fase necessaria al processi di elaborazione del lutto ma come fattore di disagio.

  1. Rendersi conto della perdita (prendere atto del decesso; comprendere il decesso) – Fase dell’evitamento
  2. Reagire alla separazione (sentire il dolore; sentire, identificare, accettare e dare forma espressiva a tutte le reazioni psicologiche alla perdita; identificare e addolorarsi per le perdite secondarie) – Fase del confronto emotivo
  3. Rammentare e riesperire il defunto e il rapporto (riesaminare e ricordare in modo realistico; rivivere e riesperire le emozioni) – Fase del confronto emotivo
  4. Rinunciare ai vecchi attaccamenti al defunto e alle vecchie ipotesi sul mondo – Fase del confronto emotivo
  5. Risolversi a progredire in modo adattivo nel nuovo mondo senza dimenticare il vecchio (rivedere le proprie ipotesi sul mondo, sviluppare un nuovo rapporto con il ricordo della persona cara, adottare nuovi modi di stare al mondo, formarsi una nuova identità) – Fase dell’adattamento
  6. Reinvestire – Fase dell’adattamento

 

 

Come può essere utile l’EMDR?

 

L’EMDR (Eye Movement Desensitization and Reprocessing), nei casi di lutto, favorisce l’elaborazione delle varie fasi favorendo

l’assimilazione e l’adattamento alla perdita. In particolare, favorisce il conseguimento dei seguenti obiettivi terapeutici:

  1. Offrire psicoeducazione sul lutto traumatico
  2. Favorire le modalità generiche di azione a sostegno di un’elaborazione adattiva
  3. Consentire lo svolgimento delle 6 “R” dell’elaborazione del lutto
  4. Portare le persone a trasformare e gestire la propria traumatizzazione personale
  5. Concentrarsi su strategie specifiche relative alle circostanze del decesso della persona cara
  6. Favorire l’emergere di ricordi positivi e la possibilità di avere un rapporto più sereno con il ricordo della persona cara
  7. Contribuire alla ricostruzione dei significati
  8. Aiutare le persone a trovare modalità di superamento della perdita in modo più sano e funzionale

L’EMDR può quindi essere utilizzato:

– per completare quanto è necessario all’elaborazione del lutto non complesso,

– per evitare gli ostacoli che potrebbero complicare l’elaborazione

– nel lutto complesso, per elaborare gli ostacoli che possono impedire il completamento efficace di processi di elaborazione

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