Cos’è il trauma?
Trauma e Disturbo post traumatico da stress
I traumi possono essere legati a relazioni traumatiche, soprattutto se vissute in età infantile e all’interno della famiglia. In psicoterapia è sempre stato importante identificare e focalizzarsi sugli eventi di vita traumatici o con un grande impatto emotivo per capire i fattori che hanno contribuito allo sviluppo della patologia o disagio, che porta il paziente in terapia.
Shapiro per spiegare meglio le conseguenze del trauma scrive: “Chi soffre di disturbo post traumatico da stress (PTSD) cerca di evitare tutto ciò che gli ricorda l’evento traumatico, ma i pensieri che lo riguardano continuano comunque a comparire quando meno se l’aspetta.È evidente che nel cervello di tali persone l’esperienza negativa è immagazzinata in un modo altamente disturbante. Così, quando un veterano con PTSD ripensa a quanto gli è accaduto tre anni prima in Iraq o in Afghanistan, lo può sentire nel proprio corpo, con i pensieri e le immagini presenti al momento dell’evento. Lo stesso accade al reduce della guerra del Vietnam quando ripensa a qualcosa che gli è successo più di trent’anni fa. Un marine che ha partecipato a diverse missioni ed è stato testimone di molte perdite umane può essere ossessionato da una morte in particolare. Quando ci pensa prova lo stesso senso di impotenza, lo stesso dolore, lo stesso cordoglio e la stessa rabbia provati all’epoca, per cui reagisce nei confronti del mondo circostante con quelle emozioni.In modo simile, se una persona violentata un anno fa o molestata cinquant’anni fa ha un PTSD, per lei il passato è ancora presente. Quando pensa a quello che le è successo, le sembra che tutto avvenga di nuovo, oppure le capita di provare paura e angosciain presenza di certe persone o in certi luoghi. Tuttavia, indipendentemente dall’epoca in cui ha avuto luogo l’evento e dalla cronicità dei sintomi, non è detto che il PTSD debba essere permanente. Su questo punto i risultati della ricerca sono chiari. Un altro elemento importante è che, benché una diagnosi formale di questo disturbo presupponga un trauma maggiore, come l’aver subito una rapina o una violenza, recentemente un gran numero di studi ha dimostrato che le esperienze della vita quotidiana, come i problemi di coppia o quelli di disoccupazione, possono produrre esattamente lo stesso numero di sintomi del PTSD, e talvolta di più.Questa scoperta contiene importanti implicazioni per noi tutti: dimostra che non esiste una linea di demarcazione netta tra tipi di eventi, né tra sintomi. Come a coloro che soffrono di PTSD, qualche volta è capitato a tutti di sentirsi ansiosi, spaventati, nervosi o isolati dagli altri, di avere pensieri di cui è difficile sbarazzarsi, sensi di colpa o sogni disturbanti. Per qualcuno si tratta di reazioni basate sulla situazione del momento, per cui quello di cui hanno bisogno è riflettere e trovare le informazioni necessarie ad affrontarla.
In altri i sintomi si dileguano non appena la situazione cambia. Ma in molte persone si presentano spesso oppure senza alcun motivo apparente.Generalmente ciò segnala l’esistenza di ricordi non elaborati sottostanti, che di quei sintomi sono la causa. Tali ricordi possono essere identificati e trattati. Pertanto è utile tener presente che, qualunque sia l’emozione, la convinzione o il comportamento negativo persistente che da tempo ci affligge, non è la causa della sofferenza, ma il sintomo. La causa è probabilmente il ricordo che scatena queste reazioni. Alla base dei sintomi negativi come della salute mentale ci sono i ricordi. Ciò che fa la differenza è il modo in cui sono stati immagazzinati nel cervello. Se non sono stati elaborati, possono spingerci a reagire in maniera eccessiva o a comportarci in un modo che danneggia noi e chi ci sta vicino. Se invece sono stati ‘elaborati’, ci permettono di avere reazioni adeguate che vanno a beneficio nostro e di chi amiamo.”